Dopo l’uscita nelle sale di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, una domanda ha particolarmente coinvolto i fan della saga e riguardava l’imperatore Palpatine e il fatto che, nonostante siano passati tanti anni dagli eventi narrati ne Il Ritorno dello Jedi, lui fosse ancora in vita. La pubblicazione del romanzo tratto dall’ultimo capitolo della saga risponde proprio a questa domanda e rivela una soluzione che molti fan sospettavano da tempo.
Su ScreenRant sono state pubblicate, in esclusiva, alcune parti del libro e in queste viene esposto in modo chiaro cosa è successo al signore oscuro dei Sith e i motivi che lo hanno portato a tornare in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker.
Da quanto emerge dal romanzo, Palpatine sarebbe un clone dell’originale al cui interno viene, però, ospitato lo spirito malefico dell’imperatore. Lo scopre Kylo Ren nel momento in cui arriva per la prima volta su Exegol proprio nelle fasi iniziali del film. Nel testo scritto da Rae Carson, il figlio di Han e Leia appena entra nella caverna scorge delle fiale, ma le trova tutte vuote tranne una. Già le aveva notate quando da ragazzo aveva studiato le Guerre dei Cloni e sapeva che quel liquido serviva a sostenere la carne putrida dell’imperatore e quel corpo informe serviva a proteggere il suo spirito come una nave imperfetta, ma incapace di contenere il suo immenso potere a lungo.
Oggi finalmente scopriamo qualcosa di più sull’identità del padre di Rey. Secondo il romanzo infatti si trattava di un clone malriuscito di Palpatine, senza alcun potere nella forza lasciato libero nella galassia per mandare avanti la discendenza dell’imperatore.