L’odissea di un classico tanto amato: tagli, ritagli, frattaglie e restauri.
Di Nunziante Valoroso
Pomi d’ottone e manici di scopa uscì in Italia in prima visione nel novembre 1972, con una durata di 117 minuti (112 nello standard PAL) e riscuotendo grande successo (tenitura di un mese e mezzo a Napoli) e una popolarità che in America non ha mai avuto semplicemente perché venuto dopo Mary Poppins. All’epoca della prima riedizione cinematografica, uscita in USA nel 1979 e da noi nel febbraio 1981, la Disney tagliò il film a 98 minuti e ne fecero le spese tre meravigliose canzoni:
– L’età del non mi cucchi, cantata da Eglantine prima di partire per Londra con il letto;
– Eglantine, cantata da Emelius a Miss Price per convincerla a fare spettacoli con lui, numero musicale che comincia esattamente dopo la sopravvissuta battuta di Emelius «Mi ascolti, potremmo metterci d’accordo»;
– The Old Home Guard, una marcetta militare che si ascolta all’inizio e alla fine: in una delle prime scene, quando nel museo la signora Hobday dice ai bambini «Aspettate un momento, però… non toccate niente» non sente, come nell’audio ridotto per l’edizione da 98 minuti, il motore della moto di Eglantine, ma il coro delle reclute che cantano questa marcetta (è stato fatto un po’ di “lavoro” sul sonoro).
Risultavano inoltre molto tagliuzzate le scene di Portobello Road e del numero musicale Supercallimagic-extramotus. In più, le volte in cui Emelius veniva messo KO dagli animali durante la partita su Naboombu erano solo due (mentre originariamente erano tre) e mancavano anche alcune sequenze dialogate fondamentali per la trama (ad esempio l’importante scena in cui, al ritorno dall’isola, Emelius vede sparire la stella di Astoroth dal suo fazzoletto, ma Paul trova le parole dell’incantesimo sulla stella riprodotta nel suo libro di Naboombu). Mancava, poi, completamente il finale in cui Emelius decide di arruolarsi nell’esercito, nonché il bacio finale tra il professore ed Eglantine! Insomma, una ventina di minuti in meno a cui si sono conformate, anche se in modi diversi, tutte le VHS italiane e le trasmissioni televisive del nostro paese prima del 2004, e questo nonostante il fatto che nessun Paese usi più come master la versione corta ormai da molto tempo (in Inghilterra, Francia e USA hanno praticamente sempre avuto VHS della versione da 117 minuti).
Se in Italia il film è rimasto mutilato è perché all’epoca delle VHS a noleggio (1983) arrivò in Italia il master della riedizione da 98 minuti. Per preparare la cassetta italiana si usò, però, la colonna della copia in 16mm che durava 117 minuti e per questo fu tagliata per adattarla al master (è questa la versione che trasmette la RAI, nella quale, inoltre, a differenza delle altre videocassette, in due scene della sequenza finale della carica delle armature vengono “appiccicate” due frasi del colonnello tedesco e di Angela Lansbury che appartenevano a precedenti scene tagliate). Quando nel 1991 arrivò il primo master per la VHS per la sola vendita si trattava di quello lungo, nel frattempo ritornato in auge in tutt’Europa, ma venne usata solo la colonna audio della versione italiana ridotta a 98 minuti. Per questo si decise di tagliare il master video, ma stavolta la cassetta durava un minuto e mezzo in più rispetto alla VHS noleggio (e, quindi, alla trasmissione RAI)!
Questo scempio è durato per tutto questo tempo in cui, peraltro, la Buena Vista ha realizzato una collector’s edition del film, in occasione del suo 25° anniversario, con sequenze inedite eliminate prima dell’uscita nelle sale nel ’71. Quest’edizione, prodotta nel 1996, ha portato la durata del film addirittura a 139 minuti (134 PAL) e tra le scene reinserite vi sono:
– un dialogo tra l’ufficiale inglese, la signora Hobday e un abitante di Pepperinge Eye che non crede che l’ufficiale sia un militare inglese (in questa versione è il baccagliare dei due uomini che la Hobday sente dall’interno del museo);
– una scena con Mr. Jelk, il prete, e la signora Hobday;
– a cena, la prima sera, Carrie spiega ad Eglantine come la loro zia adottiva, unica parente loro rimasta, fosse morta a causa di una bomba (nella stessa sequenza l’elenco dei sani alimenti di cui si nutre Miss Price è poco più lungo);
– una breve sequenza che introduce l’entrata dei bambini nella stanza segreta di Eglantine;
– un dialogo tra Mr. Jelk ed Eglantine (è lui che le porta la lettera che annuncia la chiusura della scuola per corrispondenza di stregoneria);
– quando Eglantine chiede a Paul la restituzione del pomo per andare a Londra, Charlie tenta di nuovo di ricattarla;
– quando tutti sono pronti a partire con il letto, Eglantine dimentica di dire a Paul dove devono andare e il letto non accenna a partire;
– una brevissima sequenza in cui i bambini corrono dietro al prof. Browne spingendo il letto;
– la sequenza dei giochi di prestigio di Emelius alla sua prima apparizione è più lunga, un vero e proprio numero musicale (With A Flair);
– una brevissima scena in cui Miss Price spiega al prof. Browne in cosa consiste il supercallimagic-extramotus;
– la canzone Eglantine è più lunga (canta anche Angela Lansbury);
– la scena di Portobello Road è stata notevolmente estesa;
– è leggermente più lunga anche la sequenza nello studio del libraio (introdotta oltretutto da una scena che mostra l’arrivo allo studio);
– quando Emelius e Charlie vanno a fare spese in paese, si recano nell’emporio della signora Hobday, la quale tesse le lodi di Miss Price e auspica una love story tra il professore e l’apprendista strega. Nell’emporio, poi, entra anche Mr. Jelk e la signora spiega con orgoglio che il professor Browne è un ottimo amico di Eglantine, suscitando la gelosia del prete. La scena si chiude con Emelius e Charlie che lasciano il villaggio a bordo della motocicletta di Miss Price;
– c’è un’ulteriore canzone di Angela Lansbury, Nobody’s problems for me, cantata subito dopo che Emelius lascia la casa per andare alla stazione ferroviaria.
Non bisogna dimenticare di segnalare i difetti dell’edizione da 139 minuti, in primis la durata eccessiva che non riesce a mantenere viva l’attenzione a causa di scene troppo lunghe e dispersive. Inoltre molte parti dell’audio originale di queste scene reintegrate nel ‘96 sono andate perse e così sono state doppiate da pessimi imitatori e rimusicate alla meno peggio, riarrangiando qua e là anche qualche musica sopravvissuta ai tagli originali così da poter collegare le nuove scene nel modo migliore con risultati però assai deludenti.
Questa versione è disponibile in zona 1, in Inghilterra, Australia e (col film tutto ridoppiato allo scopo) in Francia, mentre altrove esiste almeno la versione originale, tranne in Germania dove ai tagli del ’79 si è aggiunta la censura che ha portato il film a soli 89 minuti.
Solo nel settembre 2004 anche in Italia è arrivata per l’home video (solo dvd) la versione integrale da 112 minuti PAL Il lavoro di recupero ha visto reintegrate le parti di audio mancanti a partire da una pellicola sopravvissuta ai tagli, il vecchio 16mm, che ha riportato così alla luce integralmente dopo più di trent’anni l’ottimo doppiaggio originale diretto da Giulio Panicali, con i dialoghi e i testi italiani delle canzoni dell’impareggiabile Roberto de Leonardis, la direzione musicale del maestro Piero Carapellucci e le voci di Lydia Simoneschi per Angela Lansbury (Gianna Spagnulo nel canto) e di Peppino Rinaldi per David Tomlinson (Tony De Falco per le parti cantate). Purtroppo, però, il nuovo audio è stato rimasterizzato solo in Dolby Surround 2.1 (c’è quindi anche qualche intervento del subwoofer): un Dolby Digital 5.1 avrebbe stonato troppo con il mono delle scene aggiunte nelle quali i dialoghi appaiono piuttosto chiusi e l’accompagnamento musicale è quasi del tutto assente (l’operazione di reinserimento è comunque da apprezzare). Decisamente migliore è la traccia inglese presente sul disco che gode di un livello di registrazione più alto e offre una migliore resa sui brani musicali. L’unico vero problema della ricostruzione del doppiaggio originale è nel momento in cui le scarpe del prof. Browne sotto incantesimo danno un calcio a Miss Price: il gridolino della Lansbury e le risate dei ragazzi erano state originariamente doppiate, mentre ora le sentiamo in originale. Si tratta di una questione da puristi, comunque: per chi non ne è al corrente l’errore è impercettibile.