Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts (The Peanuts Movie) è un film del 2015 basato sull’omonima striscia a fumetti creata da Charles M. Schulz. Il film è prodotto dai Blue Sky Studios e distribuito da 20th Century Fox
— Trama —
Charlie Brown, un bambino simpatico ma ridicolmente poco fortunato che vive in una minuscola cittadina americana sulla Costa Ovest, si sente un perdente perché nessuna cosa che fa gli riesce bene. Quando la ragazzina dai capelli rossi si trasferisce nel vicinato e diventa la nuova arrivata a scuola, Charlie sviluppa una cotta per lei, ma non ha il coraggio di parlarle. Lucy consiglia a Charlie di essere più confidente in se stesso per diventare un “vincente”. Charlie Brown decide così di intraprendere una serie di nuove attività, nella speranza di farsi notare dalla ragazzina dai capelli rossi.
88 Minuti, poco meno di un’ora e mezza (compresa la scena post titoli di coda) per raccontare 50 anni di strisce dedicate ai Penauts.
Per parlare in maniera esaustiva di questo mondo creato da Schulz ci vorrebbero giorni, se non addirittura settimane quindi, riuscire a racchiudere tutto in così poco tempo non era facile.
Negli 88 Minuti che ci accompagnano, impariamo a conoscere abbastanza bene il combo di personaggi più importanti ovvero Charlie Brown e Snoopy, tutti gli altri personaggi di punta, Lucy, Linus, Piperita Patty, Marcie, Sally & Schroeder per ovvie ragioni hanno poco spazio ma, tutto sommato nel loro piccolo vengono rappresentati in maniera fedele al fumetto.
Se, da una parte troviamo l’avventura di Snoopy a bordo della sua cuccia intento a fare battaglie aeree per salvare la sua amata, dall’altra troviamo Charlie Brown, il vero eroe nonché rappresentante perfetto di ogni timore, amore non corrisposto e in forte credito con la fortuna che, incontra il suo primo ed unico amore ma, con cui non combinerà mai nulla.
Charlie Brown, un personaggio impossibile da non amare, un personaggio che più di tutti abbiamo imparato a comprendere, a fare il tifo per lui, sperando che ne uscisse una volta vincitore da tutte le difficoltà che un bambino della sua età non dovrebbe affrontare.
Nel pensiero di Schulz tutti i personaggi dei Peanuts dovevano essere una parte ben delineata di noi stessi, uno specchio su cui fare tesoro dei nostri modi di fare: la passione della musica di Schroeder, la presa filosofica della vita di Linus accompagnata dalle sue paure (mai senza la coperta), la mascolinità di Piperita Patty, la conoscenza di Marcie che si controbilanciava alla sua incapacità di essere sciolta, l’acidità di Lucy, le storie surreali di Snoopy e soprattutto le sconfitte continue di Charlie Brown accompagnate dall’ostinazione di non mollare mai e riprovarci ancora una volta.
Il film dei Peanuts esce dopo 15 anni dopo l’ultima striscia, il pubblico che amava questi personaggi è cresciuto, le nuove leve hanno altre preferenze e, francamente un prodotto del genere è troppo di nicchia e maturo per il loro pensiero di personaggi animati.
La scelta del 3D personalmente non è stata una scelta sbagliata, bisognava adeguarsi e secondo me, anche al suo papà sarebbe andata bene. Il Background dei personaggi è rimasto immutato, qualcuno ha mosso una critica sul finale fin troppo happy ending per Charlie Brown, personaggio che dovrebbe uscire costantemente sconfitto da ogni situazione ma, chi ha puntato troppo frettolosamente il dito con tale decisione, con molta probabilità ha perso di vista il vero significato del finale: Charlie Brown, non vince, pareggia al massimo; 50 anni di sconfitte, per un pareggio agrodolce ci può anche stare.
Poco importa se, essendo Charlie Brown potrebbe essere una vittoria morale perché non lo è. Alla fine della fiera, non conquista l’amore, diventa solo amico di penna della donna che ama, 88 Minuti di sforzi per avere una semplice corrispondenza perché, stiamo pur sempre parlando di bambini, ed i bambini per quanto innocenti e più adulti di quanto si possa immaginare, restano pur sempre bambini.
Charlie Brown, fa figure barbine in tutto il film, ed alla fine ne esce illeso alla meno peggio, non trionfa, come è giusto che sia perché chi ha amato questi personaggi sa che il nostro Tira e Molla preferito non può vincere, lui è l’esempio perfetto di come le cose non vanno come vorremmo.
Tutti nella vita siamo stati Charlie Brown, tutti abbiamo perso, tutti abbiamo pianto, tutti abbiamo vissuto un amore in silenzio ben consapevoli che quel silenzio era più sicuro di un “No, non sei il mio tipo”.
Schulz aveva capito tutto, con i suoi personaggi ha dato una voce a tutte quelle cose che ci portiamo dentro.
Questi 88 Minuti sono un doveroso omaggio ad una delle pagine più importanti dei fumetti. Qualcuno dirà che poteva essere fatto meglio. Io posso dire che poteva anche essere fatto peggio, con buona pace di chi ha visto positività in un finale che in realtà di positivo ha solo l’apparenza.
Cartone (o Film vedete un po’ voi) difficile da capire appieno, personalmente ritengo che sia la giusta conclusione di un viaggio durato 50 anni.
Tutti nella vita siamo stati Charlie Brown ed io, ne vado orgogliosamente fiero, perché il suo modo di vivere e di soffrire in silenzio vale più di tanti proclami a cui, tutti ultimamente si stanno attaccando alla grande.
Prendetevi 88 Minuti per tornare bambini ancora una volta
Voto 8