One Piece: Stampede è chiaramente un film celebrativo. Ritroviamo, infatti, molti personaggi tra i più amati della saga, tutti concentrati nella stessa avventura. L’ultima volta che tutta la Generazione Peggiore s’era ritrovata concentrata in un unico luogo, fu all’Arcipelago Sabaody e la Marina non era certo intervenuta così timidamente, col solo Smoker a monitorare. In più, oltre alle Supernove ritroviamo una massiccia presenza della Flotta dei 7 e, successivamente, anche di altissime sfere della Marina, fino ad arrivare all’Armata Rivoluzionaria. Siamo quasi ai livelli della guerra di Marineford, ma la portata e l’approccio a questa esperienza della Fiera Mondiale Pirata è ben diversa e molto più leggera.
In ogni caso, One Piece: Stampede è un ottimo intrattenimento per i fan della saga e offre la possibilità di ritrovare grandi personaggi, spariti da qualche tempo. Le botte da orbi chiaramente volano per la maggior parte del film e sono molto divertenti, così come gli intermezzi comici. Sorprendenti e spesso spettacolari sono i colpi di scena e le trionfali entrate a sorpresa di alcuni personaggi.
Nella versione italiana, come da tradizione per gli anime che sono usciti negli ultimi anni al cinema grazie a Anime Factory, in One Piece: Stampede l’adattamento è molto più fedele, il nostro amato Cappello di Paglia è Luffy, dal nome originale giapponese e così tanti altri.
Le voci italiane si dividono tra doppiatori di Roma e di Milano, assemblando una perfetta sinergia tra voci storiche e nuove, richiamando anche le prime voci dei personaggi minori, un esempio su Smoker ritroviamo Giovanni Battezzato, Crocodile: Stefano Albertini, Rob Lucci: Claudio Moneta e Wapol: Mario Zucca.
Senza girarci troppo intorno One Piece: Stampede è il film meglio riuscito di tutti i 14 lungometraggi realizzati in tanti anni di produzione animata. Se siete fan dell’opera di Oda potete smettere di leggere qui e fiondarvi di corsa al cinema.
VOTO FINALE: 8
RECENSIONE DI PRAITS