I Origins è un film drammatico di fantascienza del 2014 scritto, diretto, montato e prodotto da Mike Cahill
— Trama —
Un dottorando in biologia molecolare, Ian Gray, si sta occupando dello studio degli occhi umani e della loro evoluzione con l’assistente Karen e Kenny, un altro dottore.
Seconda opera di Mike Cahill, I Origins gioca sul concetto “Occhio specchio dell’anima”.
Nel prosieguo della storia incrociamo, studiamo, appoggiamo (o critichiamo) le teorie divergenti di Ian Gray, uno che proprio attraverso gli occhi, vuole dimostrare scientificamente l’impossibilità dell’esistenza di Dio, dall’altra parte della teoria troviamo sua moglie Sofi, che ritiene l’occhio una porta che va oltre alla semplice conoscenza scientifica e morale dell’uomo.
Un dilemma etico/spirituale tutt’altro banale che è il fulcro principale della storia e che porta a diversi interrogativi sul concetto “occhio specchio dell’anima” e soprattutto nel contesto di qualcosa più grande ed inusuale delle nostre stesse conoscenze.
Il film si concentra principalmente sul lavoro di Ian e sulla convinzione della sua teoria, teoria che continua a portare avanti nonostante la morte della moglie, tanto da arrivare scrivere un libro sull’evoluzione dell’occhio smontando in tutto i dogmi religiosi e proseguendo con la sua teoria che, Dio è solo una creazione dell’uomo.
Tutto inizia a cambiare quando, durante la scansione dell’iride del figlio avuto successivamente da Karen viene rivelato che gli occhi del piccolo sembrano corrispondere con quelli di un’altra persona.
Da qui, il concetto di teoria prettamente scientifica, inizia a sgretolarsi piano, piano facendo tornare in auge la teoria religiosa/filosofica.
Pochi mesi dopo, una dottoressa, Simmons, chiama la coppia e suggerisce di fare dei test al bambino, che lei sospetta soffra di autismo. Gli inusuali test insinuano dubbi nella coppia e convincono Ian a recarsi in Idaho, dove scopre che la persona avente gli stessi occhi di suo figlio è morta da due anni, poco prima che il bambino fosse concepito. Nella coppia si insinua il dubbio che il loro figlio possa essere una sorta di reincarnazione del defunto.
Tutto quello in cui credeva Ian inizia lentamente a sgretolarsi e dentro se s’insinua il dubbio che, la teoria di Sofi non sia del tutto sbagliata.
Tali convinzioni cedono completamente quando, in seguito a diverse ricerche viene trovata una bambina con il marker identici a Sofia.
Da quel preciso momento Ian inizia a vedere il tutto con occhi diversi e apre il suo pensiero sul concetto non solo scientifico dell’occhio umano
Il film, presenta degli spunti veramente interessanti e ben oliati. Inizialmente, il meccanismo della storia risulta un po’ contorto ma, passo dopo passo tutti i tasselli del puzzle vengono ben inseriti e la morale del film risulta essere tutt’altro che banale.
Minutaggio e recitazione sono buone, come già detto dopo un inizio con il freno a mano, la pellicola si risolleva prepotentemente e permette allo spettatore di immedesimarsi nei protagonisti della storia e, per più interessati alla materia trattata offre spunti di riflessione ed analisi.
I Origins è un film con leggere sfumature fantascientifiche ma, è più giusto collocarlo nell’ambito drammatico/filosofico.
Film che merita di essere visto.
Voto 7.5