Arcane è tutto ciò che di buono si può fare nell’animazione quando, oltre a ingenti investimenti, si lascia notevole spazio creativo agli artisti. Riot Games e Fortiche Productions, in collaborazione con Netflix, hanno unito nuovamente le forze per il secondo capitolo della serie animata che fece tanto parlare di sé nel 2021 per la qualità tanto tecnica quanto, appunto, artistica.
Sembrava impossibile ripetersi, ma i creatori di League of Legends e gli animatori dell’importante studio francese noto per la sua mescolanza di 2D e 3D sono addirittura riusciti a superarsi.
La seconda parte è stata suddivisa in tre porzioni, rilasciate a cadenza settimanale partendo dal 9 novembre, proseguendo il 16 novembre e concludendosi il 23 novembre.
Il primo atto prende piede dalle conseguenze degli eventi finali della prima stagione, ossia il lancio di un razzo esplosivo da parte di Jinx contro la consulta di Piltover. Questo porta alla morte della consigliera Cassandra, madre di Caitlyn, la quale viene manipolata da Ambessa, madre della consigliera Mel, in modo da orientare la città a combattere e sottomettere definitivamente i sotteranei di Zaun.
Il secondo atto costruisce maggiormente l’inevitabile confronto tra Piltover e Zaun, con personaggi che rappresentano l’una e l’altra delle due fazioni: nel primo caso abbiamo le già citate Ambessa e Caitlyn, nel secondo Jinx, Isha (la quale si plasma come fosse una piccola Powder della prima stagione) ed Ekko. Nel mezzo si pongono personaggi come Vi e Mel, le quali aspirano a una pace tra città e sotterranei.
Il terzo atto esplode culminando con uno scontro definitivo che chiude la storyline principale costruendo proprio la pace agognata da Vi e Mel, seppur con alcune importanti perdite e alcuni piccoli interrogativi che non trovano risposta (probabilmente in funzione di progetti successivi che saranno portati avanti nell’immenso universo di League of Legends).
Non mancano anche storie secondarie di forte impatto emotivo: il rapporto tra Jinx, Vi e Vander o la relazione amorosa mai sbocciata tra Ekko e Jynx, per citare due esempi.
Precisi e impattanti i momenti di forte carica emotiva, così come gli attimi più spensierati che contribuiscono a dipingere una tela di altissima qualità. Il riferimento alla pittura non è casuale, poiché la quasi totalità dei fotogrammi della serie potrebbe essere appeso come quadro per abbellire i muri, tanto è notevole il lavoro portato avanti.
Una scelta di colori, di movimenti di macchina e di montaggio che caricano l’opera di una propria impronta definita e la spingono verso l’apice seriale degli ultimi anni insieme a serie come Fleabag e The Bear.
Se proprio si vuole trovare un difetto, esso risiede nella velocità con cui il terzo atto chiude gli eventi: è molto probabile che, per ordini dall’alto, non sia stato possibile sviluppare una terza stagione o, più semplicemente, un quarto atto con altri tre episodi. Tuttavia, l’elevata qualità è in grado di sopperire a questa mancanza, lasciandoci chiudere un occhio.
La seconda stagione di Arcane è disponibile su Netflix, non fatevela scappare!