Alien: Covenant è un film del 2017 diretto da Ridley Scott.
La pellicola è il sequel del film di fantascienza Prometheus del 2012 e il secondo prequel della saga di Alien. Torna a far parte del cast principale Michael Fassbender, in aggiunta a Katherine Waterston, Billy Crudup, Danny McBride e Demián Bichir.
— Trama —
In un flashback antecedente alla spedizione Prometheus, Sir Peter Weyland, fondatore della Weyland Corporation, si rivolge ad un androide da lui appena attivato. La conversazione ha luogo in una grande stanza bianca con una veduta su una sorta di paesaggio islandese, stanza in cui si trovano solo cinque oggetti: due poltrone trono di Carlo Bugatti, il quadro della Natività di Piero della Francesca, un pianoforte Steinway gran coda e la statua del David di Michelangelo. Il servizio da caffè in cui Weyland si fa servire da David è di Raymond Loewy. Weyland chiede all’androide di suonare al pianoforte un pezzo di Wagner a sua scelta, ed il sintetico esegue “Entrata degli dei nel Valhalla” da L’oro del Reno, scena seconda; gli chiede poi di scegliersi un nome e questi, guardando la statua, sceglie ‘David’. Weyland si presenta a David come il suo padre creatore e l’androide gli domanda chi allora abbia creato lui. Il tycoon gli risponde che spera di riuscire a dare una risposta a questo antico quesito insieme a lui.
Sequel diretto di Prometheus, Alien Covenant si mantiene sullo stesso livello del precedente senza, prendersi alcun rischio e mantenendo un livello (e ritmo) standard dall’inizio alla fine.
Ridley Scott, lascia da parte gli Ingegneri e si concentra nuovamente sugli Xenomorfi sempre più famelici e vogliosi di fare strage.
Il plot è abbastanza scontato ma, scorre senza troppi patemi, Fassbender si conferma nuovamente la punta di diamante del film (e qui fa il doppio ruolo), mentre tutti i personaggi di contorno si dividono tra i soliti personaggi inutili e sacrificabili a quelli ottusi come un sasso.
Scott sapeva benissimo che il trademark di Alien funzionava se c’erano gli Xenomorfi e, nonostante la sua voglia di esplorare la psiche degli Ingegneri e la realtà cibernetica ha messo da parte tutto per dare allo spettatore quello che chiedeva: Xenomorfi, Facehugger e esplosioni intestinali.
Il risultato funziona, non si grida al miracolo ma nemmeno allo scandalo. Alien Covenant è un prodotto fantascientifico per tutti perché è impostato sul pilota automatico dall’inizio alla fine senza colpi di scena imprevedibili o storie articolate ma, funziona bene.
Ora restiamo in attesa del capitolo finale.
Per ora, i primi 2 Sequel hanno ridato lustro alla saga di Alien, distrutta anni fa dal quarto capitolo e dal combo Alien Vs. Predator
Voto 6.5